43 48′ 51″ – the end …

Ciao, sono le 20:32 di domenica 29 agosto: spengo la moto, la metto sul cavalletto, alzo gli occhi… sono a casa.
Sono stato in moto circa 10 ore oggi per percorrere 1055 km. Sono volati ! Tanti pensieri mi hanno accompagnato lungo questo rientro. Ho sorriso dentro il casco ripetendomi il numero di chilometri percorsi ma ho anche pianto dentro il casco. Ho pianto perchè ce l’ho fatta. Ho pianto perchè un viaggio è finito, ma sopratutto, perchè un’altro, ignoto, sta per iniziare. Ho pianto di gioia, ho pianto di liberazione, ho pianto di tristezza, ho pianto di paure.
Spero che il viaggio vi sia piaciuto. Mi avete fatto compagnia, mi avete dato coraggio, mi avete fatto ridere, mi siete stati vicini.
Per me è stata una grande esperienza scrivervi di me.
Come promesso vi ho portato per 11 nazioni, abbiamo pagato con 8 valute diverse, abbiamo solcato il mar baltico, abbiamo attraversato un fuso orario, ci siamo spinti oltre il circolo polare artico, abbiamo toccato la punta estrema del nord europa, abbiamo meditato al tramonto di mezzanotte, abbiamo attraversato isole, fiordi e ponti chilometrici. Siete stati con me per tutti i 10.687 km di questa “girata” attraversando 28 gradi di latitudine: vi sono grato per questo.

Ciao,
Nicola.

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In germania si correeeeee…

Dunque, vi posso dire poco della germania perchè l’attraverso e basta per la strada di rientro… una cosa è certa: le autostrade le sanno fare e sono spettacolari ! Qui si corre a tutto gas (se uno vuole) per moltissimi tratti. Un linguone di 6 corsie (3 per senso di marcia) immerso tra campi coltivati, colline e alberi.
Curvoni dolci, sali e scendi impressionanti e rettilinei infiniti. Ogni tanto trovi dei punti a velocità limitata (120 km/h) dopo di che trovi il cartello fine prescrizione e da lì…. puoi fare quello che vuoi !!
Vedi sfrecciare auto come missili dove non c’è limite, ma appena arrivi in un tratto limitato, tutti lo rispertano: incredibile…

Apparte la rete autostradale posso raccontarvi che l’acqua che casca dal cielo è freddina e molto molto umida 🙂
Anche in germania i primi 120 km sotto l’acqua: per fortuna meno intensa che in danimarca !
Altre 2 note su questa giornata zuppa: la prima, negativa, riguarda uno del gruppo, la sua gomma ha deciso di forarsi appena sbarcati dal traghetto. Per lui conclusione del viaggio in sella al furgone dell’assistenza !
L’altra, ufficialmente, preparatevi a passare 1055 km insieme a me in moto per fare la tappa di rientro a casa !
Con una coppia di Prato abbiamo deciso di buttarci in questa impresa: vi saprò dire cosa vuol dire macinare tutti quei chilometri in un solo giorno !

Dimenticavo, nota energetica: in queste praterie sconfinate è pieno di pale eoliche per la produzione di energia elettrica. Noi, come al solito, ancora bisogna capire come funzionano…

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Ammazza che acqua !!

Ricordate i 120 km che ci separavano dal traghetto ?
Ecco, li abbiamo fatti sotto un temporale impressionante !

Non riuscivo a vedere la moto davanti a me !!
Ha smesso gli ultimi 10 km… mentre aspettavamo il traghetto tutti a cambiarsi: nessuno è rimasto asciutto !!!

Speriamo che in germania non piova: non saprei più che mettermi…

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Un saluto alla sirenetta e via: la germania ci aspetta…

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Dopo la cena abbiamo fatto un giro per il centro di Copenaghen. Era venerdi sera e tutti i danesi erano fuori !
A me devo dire non ha mai affascinato più di tanto questa città per lo meno il centro. Tante belle danesi, ma anche molti ragazzi e ragazze sbronzi completamente che girellano per le strade del centro. Vabbè…
Questa mattina un saluto alla sirenetta e via verso la germania: a dividerci, i primi 120 km di tappa e un traghetto…

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Copenaghen: eccomi !

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620 km e da Oslo mi sono trovato a Copenaghen.
Tutta autostrada, niente di interessante salvo il fatto che a un certo punto pensando che la moto davanti a me fosse uno del gruppo l’ho seguito uscendo dall’autostrada 🙂 il bello è che mi sono venuti dietro altri 3…
Per fortuna che il navigatore mi ha riportato sulla retta via 🙂
Raggiunto nuovamente il gruppo eravamo praticamente a Malmo. Ad attenderci lo splendido ponte di collegamento tra svezia e danimarca.
Impressionante: 7 km di ponte in mezzo al mar baltico !

Si sente che si scende di latitudine: stamani sono partito con imbottitura e maniche lunghe, a metà della svezia però il cambiamento climatico si è fatto sentire. Ho dovuto togliere foular e tenere il giacchetto leggermente aperto. La cosa mi preoccupa: sono solo in danimarca 🙂

Devo dire che oggi ho fatto 620 km abbastanza in scioltezza… a forza di guidare mi sono abituato. La posizione e i dolorini iniziali sono spariti da tempo e riesco a guidare per lunghi tratti senza necessità di fermarmi. Sto meditando di fare il tappone da 1100 km dalla tappa di domani (germania) fino a casa… vedremo

Scappo in centro: stasera cena di fine tour insieme a tutti.

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Miss Dina ci ha lasciati…

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Ebbene si, oggi alle 14:20 miss Lampa Dina si è spenta…
Compagna indimenticabile del viaggio aveva la tenera età di 10.000 km.

Grazie

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Time-out per noi…

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Oggi giornata triste tra mille pensieri lungo i 500 km percorsi da Bergen a Oslo. Mi stacco dalla vita un attimo… a presto…

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E per i nostalgici…

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Che sarà mai questo palazzo in Bergen ??

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1970 metri ma sembravano 2500 !!

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Questa mattina abbiamo preso la strada verso Bergen la vecchia capitale norvegese…
Durante il tragitto abbiamo fatto una deviazione per andare a visitare un ghiacciaio. Si trova a soli 1970 metri circa, ma arrivati lassù con una strada a strapiombo nelle rocce, sembrava di essere per lo meno a 2500 metri. Solo 6 gradi e un gran vento gelido, ma da lassù si domina mezza norvegia.

Tornati a valle a temperature decisamente più abbordabili, abbiamo proseguito la strada che ci ha portato fino in cima a un altopiano: anche questo un paesaggio incredibile. Niente vetazione causa temperature decisamente basse, e la strada che sembra mimitizzarsi in mezzo alle rocce.
Atteaversato l’altopiano giù in picchiata dentro il fiordo che lo delimitava fino a quota mare pronti per prendere il traghetto per la traversata del fiordo…

Usciti dal battello le nubi gonfie dalla mattina hanno deciso di svuotarsi del loro contenuto 🙂 acqua, acqua, acqua fino a Bergen. 200 km di “umidino” direi 🙂

Ad aiutarmi a non affogare il pensiero di rivedere Bergen: anche lei vecchia conoscenza…

Bergen è come me la ricordavo: molto graziosa con le vecchie case di legno colorato tutte storte a causa dell’erosione dell’acqua alle fondamenta. Alle spalle del porro si può ammirare una miriade di casette tutte colorate disseminate lungo le pendici del largo fiordo dove si è svilippata Berfen.

Doccia rapida e di corsa a prendere un pezzo di salmone alle bancherelle lungo il porto !

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500 km spettacolari

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Incredibile: oggi ho percorso 500 km senza neanche rendermene conto, grazie al paesaggio che abbiamo attraversato…
Nell’ordine:
– Atlantic Road
– Trollstigen
– Geiranger Fiord

La zona è quella dei fiordi settentrionalli. Dirigendosi verso la costa ci si inerpica per una strada di montagna che ti fa raggiungere il primo tunnel sottomarino e poi il primo traghetto. Nei prossimi chilometri per spostarci da un lato all’altro di un fiordo o da un isoletta a un’altra utilizzeremo i tunnel o i traghetti.
Ma torniamo alla prima tappa: l’Atlantic Road. È una strada che collega svariati isolotti alla terra ferma. Per collegare tutti queste isolette è stata fata questa strada, caratterizzata da avere la bellezza di 10 ponti. Intorno alla strada solo isolette e il mare del nord: sembra che la strada galleggi nel mare. Sono un paio di chilometri soltanto, ma ne vale la pena!!
Proseguendo abbiamo dovuto prendere il primo dei tre traghetti che ti portano da uno sponda all’altra del fiordo.

La seconda tappa è stata Trollstigen: il sentiero dei troll !!
Che posto ! Inizialmente ci si trova ad atteaversare una valle immersi nel verde della vegetazione dopo di che la strada prende una “brutta piega”. Inizia infatti a salire vertiginosamente lungo il versante della montagna. Come ciliegina sulla torta la strada diventa quasi a una corsia a strapiombo verso la valle sottostante. Per arrivare fino in cima ho dovuto affrontare anche l’ultimo pezzo di strada caratterizzato da 11 tornanti del calibro del passo dello Stelvio.  Con le moto apparte lo spetacolo mozzafiato si sale bene, il problema è per i pulman: non so come abbiano fatto a non precipitare da quei tornanti.

Arrivati in vetta qualche foto da vertigine e via verso il fiordo più profondo e alto della norvegia: il Geiranger Fiord. Mamma mia: credevo di aver già visto i fiordi norvegesi, ma questo li batte tutti !!! Ci si arriva dall’alto con una strada spettacolare nel bosco. Appena arrivi lassù ti si apre uno scenario da rimanere a bocca aperta. È imponente. A fare scena nel fiordo una nave da crociera che mi è servito per capire quando fosse profondo e lungo: da lassù sembrava una barchetta di pescatori !!
Per arrivare fino in fondo al fiordo nuovamente una strada splendida tutte curve e tornanti. Oggi la voglia di “pieghe” è stata deliziata.
Proseguendo per la strada siamo arrivati fino giù a toccare l’acqua e a vedere dal basso quanto sono alte le pareti delle montagne.
Via nuovamente: si risale!
La strada inizia nuovamente ad arrampicarsi fino sull’altro lato del fiordo: ad attenderci un ghiacciaio e un altopiano immenso. La vegetazione sparita: solo muschio e licheni. Un paesaggio semi lunare costernato di laghetti rocce e il ghiacciaio sovrastante. Abbiamo percorso circa 50 km su questo altopiano…

Dopo 50 km ecco il nostro albergo immerso in questo scenario. Niente intorno per km. Sembra la casetta di Heidi: tutto in legno. L’ambiente super caratteristico molto accogliente e caldo… qui d’inverno apparte l’orso polare non so chi si può trovare !

Vado a letto via: 500 non li ho sentiti fino ora, ma appena ti fermi le palpebre pesano chili !!

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